Sono Giordano Loi, uno scultore appassionato di moto.
Vengo da una famiglia di artisti e motociclisti, è comprensibile quindi la ricerca di abbinare i due mondi, anche se agli antipodi fra di loro, tra scultura e design motociclistico innovativo. Realizzo concept bike, prototipi racing ducati, pezzi unici omologati anche su commissione e opere d’arte.
Il processo creativo comincia dalla realizzazione di sketchs preliminari, tavole progettuali, elaborazioni 3d, prototipazione tridimensionale in clay, prototipi in vetroresina e prodotto finale in fibra di carbonio.
Durante i miei studi sulla scultura mi sono sempre incuriosito su una problematica in particolare: il dinamismo, inteso quasi come soffio vitale da infondere alla materia, l’illusione dell’energia sul punto di esplodere, la calma statica di un immediato divenire.
Queste caratteristiche possono dirsi già presenti nella scultura classica e cardine della ricerca futurista. Un esempio su tutti: “Forme uniche nella continuità dello spazio” di Boccioni, da cui ha poi origine la ricerca affrontata dai bolidisti, il cui maggior interesse era quello di rappresentare la velocità. Dalle esperienze dei primi del ‘900 fino alle opere di Jean Tinguely, quali “Eureka” in cui compare per la prima volta il motore, io aggiungo l’uomo, come parte fondamentale dell’opera.
In questo modo la scultura, oltre a possedere i mezzi meccanici per attuare il movimento, viene provvista anche della materia pensante necessaria a renderla “viva”. Non più, quindi, un oggetto che appartiene al solo mondo simbolico dell’arte, ma un oggetto che si carica di tale simbolismo per entrare nellavita quotidiana.
Nelle mie creazioni cerco di esprimere il concetto di dinamismo in tutte le sue sfaccettature, partendo dalle sculture classiche fino ad arrivare al design motociclistico.
Da qui nasce il concetto di “sculture dinamiche“.
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